“L’arma dei migranti è utilizzata dalla sinistra neoliberista del World Economic Forum e della Commissione Europea per debilitare e punire i governi che si discostano dall’agenda globalista”
A dirlo è Peter Koenig, economista che per oltre trent’anni ha prestato il proprio servizio presso la Banca Mondiale, L’organizzazione Mondiale della Sanità e che ha pubblicato recentemente un articolo sul sito statunitense Global Research. Secondo Koenig, quella che ancora viene chiamata sinistra è stata sequestrata dai globalisti che utilizzano questioni altamente sensibili, come quella dei migranti in fuga dalla povertà e in alcuni casi dalla guerra, per umiliare i governi che vengono ritenuti non allineati alla propria ideologia e per destabilizzare i paesi del Sud Europa. I diritti umani vengono utilizzati per zittire chi tenta di affrontare in modo critico la questione, perché chi oserebbe dire qualcosa contro i diritti umani? Ma la faccenda è molto più complessa, scrive Keeling. Le questioni dei rifugiati sono sempre state utilizzate per dividere i paesi, gruppi di paesi o, nel caso dell’UE, persino continenti. Immaginiamo già i vari faccia shaker bollare come complottista una lettura come questa, nonostante il prestigio dell’autore. Eppure, secondo la regola aurea del doppio standard a cui la stampa mainstream ci ha abituato, nessuno ha sollevato dubbi quando la Polonia ha annunciato e poi realizzato la costruzione di un muro lungo 186 chilometri sul confine con la Bielorussia, proprio per il timore che Lukashenko utilizzasse i migranti curdi iracheni per provocare tensioni nel Paese. Una strategia che il presidente Morawiecki aveva definito in conferenza stampa come un attacco al proprio Paese. O quando nel 2016 l’Unione europea riempì di miliardi la Turchia per tenere i migranti nei loro confini, non importa dove e in quali condizioni. Difesa dei diritti umani a fasi alterne, cioè a seconda delle convenienze e degli scopi che si intende perseguire. Ma c’è un ulteriore aspetto indicato da Koenig a dimostrazione dell’utilizzo strumentale dei diritti umani l’Unione europea ha appena concesso all’Ucraina 18 miliardi di euro come sostegno al bilancio. Una cifra elargita senza batter ciglio, secondo Peter Koenig, che ha lavorato negli uffici economici delle maggiori organizzazioni mondiali, questa cifra probabilmente sarebbe stata sufficiente a risolvere il problema dei migranti dall’Africa e dal Medio Oriente. Ma evidentemente, questa è la conclusione dell’economista, risolvere il problema non è il loro intento.