I servizi segreti russi hanno diffuso un video che identificherebbe l’attentatore in Natalia Vovk, una donna ucraina di 43 anni, che ha precedentemente prestato servizio nel battaglione nazionale “Azov”.

Il sicario è la responsabile dell’attentato che sabato a Mosca è costato la vita a Darya Dugina. Nel Video pubblicato in questo stesso articolo, è presente un collage di sequenze, dove si vede Natalia Vovk insieme a sua figlia, entrare nel territorio russo il 23 luglio scorso, dopo aver superato i controllo doganali, mentre nelle sequenze successive, si vede un’inquadratura dal citofono del palazzo dove Darya Dugina viveva, ed in questa inquadratura si vede prima entrare la giornalista figlia di Aleksandr Dugin e poi la donna, che aveva preso in affitto anch’essa un appartamento, allo scopo di organizzare l’attentato. Nelle ultime sequenze, si vede Natalia Vovk mentre lascia la Russia diretta verso l’Estonia ed in una carrellata finale di foto, si mostra come il sicario abbia cambiato tre volte la targa dell’auto.

Come si evince dal video, Natalia Vovk, insieme alla figlia, è entrata in Russia il 23 luglio dopo un check doganale e nel Video si vedono anche i filmati dove la donna entra nel condominio di Darya Dugina e mentre lascia la Russia per l’Estonia: con la figlia viene ripresa al confine alle 12.02 del 21 agosto. La loro auto, come mostrano le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso, viene perquisita a fondo, ma la Vovk riesce ad attraversare la frontiera. Nel video si mostra anche come Vovk cambi tre volte la targa dell’automobile.

Secondo la ricostruzione, la donna durante la sua permanenza a Mosca ha cambiato per tre volte la targa della sua Mini Cooper con targhe del Kazakistan. Domenica, dopo l’attentato, Natalia Vovk è poi fuggita alla volta dell’Estonia con targa ucraina. Nel video sono state mostrate le foto delle targhe al momento dell’entrata e dell’uscita dalla Russia. Di certo la Vovk ha usato sua figlia adolescente come copertura, per spostarsi dando meno nell’occhio. Entrando a Mosca, la donna aveva i capelli biondi, mentre all’uscita dalla capitale russa li aveva scuri. Il giorno dell’omicidio, lei e sua figlia sarebbero state presenti al festival letterario e musicale “Tradizione”, al quale aveva partecipato Dugina poco prima di rimanere uccisa nell’attentato.

Dai fatti emersi, possiamo evincere che la N.A.T.O. supportando l’Ucraina, stia dando sostegno ad uno Stato terrorista e lo stesso si può dire dell’Unione Europea che vorrebbe includere l’Ucraina nell’Unione.

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