Amedeo Avondet è il fondatore di Italia Unita. Nato a Moncalieri (TO), il 19 Gennaio 2001, ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Salesiano Valsalice. Attualmente frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino. Ha lavorato come assistente parlamentare presso il Parlamento Europeo e ha curato la comunicazione di un consigliere regionale. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche ed è attualmente corrispondente per l’agenzia stampa RRN.

Italia Unita è un’organizzazione politica in fase di sviluppo, il progetto è iniziato il 13 Maggio 2022. Tra i primi obiettivi vi è il recupero della sovranità nazionale mediante l’uscita dall’Unione Europea e dalla NATO.

Su modello di quanto fatto da Russia Unita nella Federazione Russa, intendiamo favorire lavoratori autonomi, liberi professionisti, piccoli e medi imprenditori mediante una decisa defiscalizzazione e deburocratizzazione. Allo stesso modo, intendiamo risolvere il problema della denatalità sostenendo adeguatamente le famiglie italiane.

Tutto ciò senza inficiare la giustizia sociale attraverso nuovi programmi di edilizia popolare, sanità e istruzione pubblica.

Di seguito un estratto dell’Intervista di Marco Rigamonti ad Amedeo Avondet, il cui contenuto integrale è disponibile sul Canale YouTube di MSE Movimento Sociale Eurasia

MR: Buonasera bentrovati. Siamo con Amedeo Avondet e che è rappresentante e leader di Italia Unita. Benvenuto Amedeo.

AA: Grazie, buonasera.

MR: Amedeo è studente di giurisprudenza a Torino., rappresentante degli studenti nella propria sezione, ed è anche giornalista e corrispondente estero; ha collaborato con un parlamentare europeo. È stato dunque anche assistente parlamentare. Amedeo è un periodo questo particolare della nostra storia perché, come diciamo sempre, bisogna trovare la quadra per giungere a delle risoluzioni rapide su temi molto ma molto caldi e su questo vorrei appunto chiedere la tua opinione. Cominciamo, quali ritieni siano le priorità politiche del Paese in questa particolare congiuntura storica?

AA: Allora le prime priorità sarebbero intervenire sulle imposte indirette come per esempio l’IVA abbassandola e per favorire diciamo sia il consumo in un periodo in cui l’inflazione purtroppo è galoppante, sia favorire soprattutto le classi medie e basse perché in questo modo abbassando le imposte indirette si potrebbe trasversalmente aumentare i loro stipendi ed il loro potere d’acquisto.

Quindi in particolare, faccio riferimento all’IVA e alle accise sul carburante, purtroppo nella manovra sul carburante porterà a dei pesanti rincari per tutte le famiglie, soprattutto per chi non si può permettere la casa in centro, ma purtroppo è costretto a fare il pendolare. Quindi questa sarebbe una prima importante misura. Successivamente è importante abbassare il cuneo fiscale per aumentare al netto gli stipendi e questo è già una cosa che si potrebbe fare.

Un’altra cosa che critico della manovra il fatto che la Flat-Tax sia stata fatta soltanto per i professionisti, per le partite IVA e non invece per i dipendenti, quindi se noi abbiamo un lavoratore dipendente che guadagna 80.000€ come una partita IVA, lui si troverà a pagare il 47% circa di tasse essendo un lavoratore dipendente, contro il 15% di un professionista quindi questo secondo me, come studente di giurisprudenza sarebbe anche qualcosa di incostituzionale perché va contro l’Articolo 3, che è il principio di uguaglianza tra i cittadini. E inoltre la nostra Costituzione dice che ognuno deve contribuire alle spese dello Stato secondo le proprie disponibilità, non in base alla professione che esercita, quindi questo è un punto della manovra che contesto da un punto di vista economico. Un’altra cosa che contesto sono ovviamente le sanzioni alla Russia perché io sono in contatto costantemente con tanti imprenditori che soffrono per via di queste sanzioni e soprattutto, noi avremo il grande problema, a Dicembre che verrà sanzionato il Diesel che viene dalla Russia, che ammonta dal 40% al 44%, non mi ricordo la cifra esatta e non abbiamo trovato ancora fornitori sostitutivi di questo Diesel, ma dal nuovo anno sarà sanzionato, quindi questo genererà una scarsità nel mercato e questo porterà a un ulteriore aumento dei prezzi; tra l’altro il Diesel, ricordiamo che serve non solo per i SUV o per le macchine private, ma serve soprattutto per i TIR, per gli automezzi pesanti, quindi questo aumenterà ulteriormente i prezzi al carrello della spesa e soprattutto creerà problemi anche per il Diesel agricolo e per le macchine industriali.

Poi ci sarà il grande problema della Lukoil. La Lukoil in Sicilia ha una raffineria che impiega più di 10.000 persone, più l’indotto rappresenta l’indotto, quasi il 20% del PIL e di una regione, la Regione Sicilia, che è una regione che già per vicende storiche di problemi economici giganteschi se noi li togliamo un giorno alla notte il 20% del PIL, 10.000 lavoratori che si ritrovano disoccupati dal giorno alla notte, sarà un colpo devastante per la nostra economia. Inoltre, gran parte, una buona parte del greggio, viene lì raffinato e poi diventa la benzina che usiamo tutti i giorni in Italia. C’è un’altro importante gap di carburanti che si riverserà sull’Italia a partire da quando entrerà in vigore anche questo nuovo pacchetto di sanzioni, che siccome le sanzioni stanno decimando la nostra economia, sono un grave problema. E soprattutto non si capisce perché debbano essere sempre i cittadini italiani a pagarli e perché queste sanzioni stiano favorendo, come vediamo per esempio, sempre gli americani che con il GNL stanno facendo affari d’oro, mentre invece noi adesso abbiamo diversi problemi di approvvigionamento.

MR: Quindi, essenzialmente dovremmo accantonare celermente questa ostinazione di continuare a non volersi rendere conto che il nostro interlocutore geopolitico naturale sia la Russia, proprio per via delle risorse che ci fornisce, dal momento che la nostra economia si è sviluppata in tali proporzioni solo ed unicamente grazie alla convenienza dell’offerta di risorse russa.

AA: Di materie prime a basso costo anche d’alluminio, ma certo, insomma, l’alluminio lo zolfo e tutte quelle che sono le terre rare, arrivano puntualmente da Russia e Cina e non si può sviluppare o mantenere, diciamo un’industria, neanche quelle più basilari, senza tali risorse, perché ormai i CHIP per cui servono le terre rare sono anche nelle automobili e nei frigo, nei microonde e questo sarà un grande problema non solo per gli smartphone, ma anche in cose essenziali, che dobbiamo usare tutti i giorni per vivere.

MR: Assolutamente sì e poi come dicevi tu giustamente Amedeo, se noi abbiamo un tessuto industriale ed economico sviluppato come quello attuale, è appunto grazie a questa risorsa a basso costo, e la cessazione della fornitura ai prezzi consueti, oltre a dar luogo ad un tracollo improvviso dell’economia e del commercio, causerà parallelamente anche un inevitabile crollo sociale, perché queste persone che erano abituate comunque a commerciare e ad acquistare, si trovano a sto punto senza avere più reddito e senza più clienti di colpo. E questo avverrà in maniera così veloce che non avremo neanche il tempo di di trovare dei rimedi efficaci.

Tale problema credo che sia irrisolvibile fin quando saremo nella N.A.T.O. , essendo noi ridotti a pedine, in un conflitto che sta all’antitesi del nostro interesse e in cui siamo usati essenzialmente come come Vassalli. Tu cosa ne pensi?

AA: Noi ovviamente siamo per l’uscita è scritto nel nostro programma ed è scritto nel nostro sito e nel nostro programma. Nel sito c’è anche una mia breve biografia e tutte le informazioni utili, che a breve presenteremo anche i nostri coordinatori regionali.

Dal sito si può vedere chi fa parte del partito, così che ognuno possa avere sia il riferimento per contattarlo, sia appunto sapere chi sono queste persone di cui io sono molto orgoglioso. Detto ciò appunto è scritto fin dall’inizio nel nostro sito che siamo contrari alla NATO anche perché non si capisce, oltre ai problemi economici perché una potenza straniera come sono gli U.S.A. e lo dico senza ostilità nei confronti degli statunitensi, debbano avere tra i 17 e le 30.000 unità di soldati nelle loro basi sul nostro territorio, in luoghi che come dire godono della extraterritorialità ed in un’alleanza che di fatti non appare reciproca, perché non mi pare che l’Italia abbia delle basi con extraterritorialità all’interno degli Stati Uniti, quindi è palese che si tratti di un rapporto di vassallaggio, un rapporto quasi di occupazione culturale, effettivamente e infatti abbiamo anche delle cose della cultura americana che io non condivido per nulla e che sono state importate, tipo la cultura Woke, il Gender e tutte queste cose qui, a cui noi siamo molto contrari, incluse le influenze culturali, secondo me nocive e soprattutto l’influenza economica, terribilmente nociva, perché quando c’era Trump, ricordiamoci che non si sono fatti problemi a mettere sanzioni al nostro acciaio, quindi alleati sì, ma quando fa comodo a loro e quando quando no, ecco siamo l’ultima ruota del carro! Ecco quindi che è lo stesso discorso che vale per l’Unione Europea, se tu sei dentro una cosa in cui non hai influenza o potere decisionale, ma la subisce passivamente, allora meglio starsene per conto proprio e provare a fare nuovi accordi commerciali, con nuovi sbocchi. Tra l’altro questo non vuol dire essere contro la N.A.T.O. né vuol dire avere acrimonia od ostilità nei confronti degli Stati Uniti e perché per esempio una cosa che è nel nostro privato e che vogliamo fare che vale sia per gli Stati Uniti sia per la Russia.

MR: Concordo con te sulla tua visione nei confronti della permanenza dell’Italia nella N.A.T.O. , specie perché alleanza e partnership, per esser definiti tali, debbono basarsi su di un relazionarsi onesto e di riconosciuta, pari dignità, cosa impossibile se alcuni Paesi permangono in posizioni da cui possano ricattare, intimidire o costringerne altri all’obbedienza, perché allora non si può più parlare di alleanza ma di meri colonizzazione e vassallaggio.

Il Sito di Italia Unita

https://italia-unita.com/

L’Intervista Integrale

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