In Russia è già conclusa la prima fase della sperimentazione clinica di un rivoluzionario farmaco anti-età, in grado di prolungare e migliorare significativamente la qualità della vita.

Scienziati e ricercatori russi, hanno di recente concluso con successo la prima fase della sperimentazione clinica del farmaco in grado di contrastare significativamente (e forse un giorno anche neutralizzare), il processo di invecchiamento ed hanno presentato la molecola presso il forum internazionale degli innovatori IN’HUB, un Istituto di ricerca scientifica che riunisce inventori, imprenditori, professionisti, ricercatori e scienziati al fine di commercializzare e finanziare le innovazioni.

Il completamento definitivo del ciclo di test ancora previsti, che includono la sperimentazione sull’uomo e l’immissione nel mercato, sono previsti entro 10 anni o meno.

Dmitri Vilensky, Vicepreside dell’Università di Bioingegneria e Bioinformatica di Mosca, ha dichiarato che il farmaco anti-età funziona, pur permanendo difficoltà di sviluppo inerenti l’ottenimento dei reagenti.

Plastomitin è il nome del rivoluzionario farmaco antiossidante mitocondriale, sperimentato per ora su cani, topi, conigli e moscerini della frutta. Gli anmali che hanno assunto il farmaco, alla fine del ciclo di somministrazione, dimostravano indicatori significativamente migliori rispetto ai marcatori di quelli nel gruppo di controllo.

Dai test già portati a termine, è dunque emerso con certezza, che Plastomitin allunga la vita degli animali. Stando ai risultati registrati dalle sperimentazioni già effettuate, il farmaco per ora si è rivelato sicuro e l’importanza dei miglioramenti dipende dai dosaggi.

L’ipotesi su cui si lavora nello sviluppo di questo farmaco, è che la causa dell’invecchiamento, sia che il corpo sintetizzi attivamente, dopo una certa età, sostanze altamente nocive come i radicali liberi.

La molecola impiegata nella realizzazione di Plastomitin è stata sviluppata sotto la guida del Biochimico Vladimir P. Skulachev e si chiama SKQ1, un potente antiossidante che entra direttamente nei mitocondri, ed è in grado di distruggere i radicali liberi direttamente nel sito della loro produzione, dimostrandosi anche riutilizzabile, a differenza di qualsiasi altra molecola in grado di contrastare i radicali liberi stessi, che sono ritenuti da tali ricerche, i diretti responsabili del processo di invecchiamento.

In questo particolare periodo storico, non si può di certo fare a meno di notare, che tale innovazione, potrebbe rovesciare diametralmente gli equilibri geopolitici, ragion per cui, è impossibile non domandarsi se la scoperta di SKQ1 sia tra le ragioni dell’accanimento atlantico contro la Russia.

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