Poco dopo le 21.45 del 20 Agosto, muore assassinata Darya Dugin, figlia di Aleksander Dugin, filosofo e politologo di fama internazionale, noto per essere tra i consiglieri di Vladimir Putin.
Ma se da che mondo e mondo, nessuno fa niente per niente, specie quando si tratti di organizzare attentati che richiedano significative capacità militari e di intelligence, nonché l’assunzione dei notevoli e gravi rischi, che possono sortire come conseguenza, ci si chiede chi possa avere un interesse tanto forte da spingersi a tale azzardo.
Nel tentativo di fare chiarezza su questo punto, credo sia necessario, considerare quali fossero le attività che maggiormente impegnano Aleksandr Dugin e la connotazione, nonché la rilevanza, in questo caso internazionale, di tali progetti.
Aleksandr Dugin, è il principale promotore del Movimento Eurasiatico, un movimento internazionale, politico ed ideologico, che diffonde ed elabora, progetti politici basati su di una riprogettazione geopolitica, che coinvolge l’europa direttamente, allo scopo di includenderla in un nuovo patto eurasiatico, in cui la Russia assumerebbe ufficialmente il suo posto naturale, ovvero essere il punto di riferimento per le risorse e conseguentemente, essa potrebbe, di rimando, contare su di una alleanza privilegiata con l’Europa, sul piano tecnologico ed industriale. Tale progetto, includerebbe i paesi asiatici e trasversalmente anche i paesi B.R.I.C.S. , che sono indiscutibilmente le nuove potenze, sia come fornitrici di risorse, che a livello industriale.
Un matrimonio talmente perfetto, da non poter essere accettato di buon grado, da altri vecchi partner dei paesi europei, che vorrebbero mantenere la loro posizione di leadership, senza offrire alcun che, che valga lontanamente la posta. L’offerta delle potenze occidentali trainanti, quali Stati Uniti e Regno unito, limitano la propria offerta (o ricatto, a seconda della prospettiva) al circuito SWIFT, all’offerta di accesso ai circuiti di alcune carte di credito e infine di un po’ di finanza speculativa, il cui valore è oramai anni luce scollegato da qualsiasi risorsa cui fa, oramai fittiziamente, riferimento. Ne è la riprova che solo 1/80 dei soldi che girano nelle economie occidentali, proviene attualmente da moneta reale, frutto di scambi virtuosi di beni e servizi, il resto sono pacchetti finanziari che continuano a moltiplicarsi alla velocità di un’infezione galoppante, facendo riferimento sempre alle stesse risorse.
Nel momento in cui la N.A.T.O. , sta chiedendo, per conto di Stati Uniti ed Inghilterra, il massimo sacrificio all’Europa, coinvolgendola in un conflitto che è lapalissianamente per procura e senza nulla dare in cambio di concreto, se non la certezza dell’aggravarsi inesorabile delle crisi economiche, passando per assai probabili allargamenti del conflitto, non c’è da stupirsi che venga colpito chi sia in grado di proporre progetti autorevoli ed alternative concrete, la cui efficacia e bontà siano difficili da mettere in discussione, offrendo come contropartita un vassallagio incondizionato, verso potenze che oltre ad umiliare gli alleati europei, non hanno risorse che per sé stesse. Sì perché Regno Unito e Stati Uniti, sono paesi energeticamente autosufficienti, ma non hanno risorse a sufficienza per esportare e questo la dice lunga sulla malafede in cui poggia la loro dichiarazione di solidarietà, che è ben lungi dall’essere orientata verso la sicurezza nazionale o la protezione degli interessi europei.