Questo numero di inizio anno del nostro FMagazine abbiamo deciso di dedicarlo allo stato disumano ed inaccettabile in cui versano le
condizioni delle carceri italiane.

Un dato su tutti: nel 2022 abbiamo riscontrato 203 morti, di cui 84 suicidi dentro le case circondariali del nostro paese. Un dramma che colpisce non solo i carcerati anche le loro famiglie, i loro affetti più cari e che, direttamente o indirettamente, potrebbe toccare la vita di tanti di noi.

Come F.E.A.V. abbiamo tra le nostre principali missioni quella di riportare umanità e speranza nei luoghi della sofferenza umana: il terzo
settore nasce proprio per sopperire alle lacune dello stato e a garantire una risposta in termini di privato sociale capace di praticare quel
principio di sussidiarietà orizzontale sancito nella nostra Costituzione e nei Trattati europei.

Portare luce dentro al grigio di luoghi come le carceri è la principale motivazione che anima molte delle riflessioni di questo numero, in
particolare quella di Carlotta Toschi che ci offre una panoramica puntuale della situazione riguardante il percorso di rieducazione dei
detenuti, la testimonianza di Antimo Ceparano sul mondo sommerso che vive dietro le sbarre e quella di Claudio Bottan che ci racconta la
straordinaria esperienza della costituenda associazione “Sbarre di Zucchero”.

Proprio la vicenda umana e carceraria delle animatrici delle Sbarre di Zucchero ci insegna quanto sia decisivo il ruolo delle associazioni di
volontariato nel cammino di rieducazione e reinserimento sociale che la Costituzione pone come funzione prioritaria del regime
carcerario stesso.

Per queste ragioni come F.E.A.V. metteremo a disposizione l’edizione cartacea del nostro FMagazine a persone e associazioni che
vorranno portarla dentro le carceri italiane con lo scopo di essere una voce carica di speranza per chi non la intravede più tra i confini della propria vita: sarà possibile procedere all’abbonamento mensile o annuale scrivendo
direttamente a redaziovefeav@gmail.com.

Fonte:

FEAV Magazine

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