La narrazione sediziosa e manipolativa sui vaccini esce così allo scoperto, da quando sono state pubblicate le dichiarazioni del Presidente della Federazione italiana medici pediatri (FIMP), Antonio D’Avino. Dichiarazioni da cui si evince inequivocabilmente come esista e venga anche utilizzata una comunicazione che si appresti a far leva sul la paura, in mancanza di evidenze scientifiche in grado di supportare le ragioni di chi voglia, a prescindere dalla sicurezza e dall’utilità, promuovere la cultura vaccinale.

Da brividi le dichiarazioni del Presidente FIMP, Antonio D’Avino, che meritano di essere riportate perché sono indicative delle pressioni vaccinali che gli italiani hanno subito negli ultimi mesi per fare aumentare le immunizzazioni dei bambini.

Il presidente Fimp all’Adnkronos, ha dunque dichiarato, riferendosi ai sieri anti-Covid:

Occorrerà che aumentino i casi, ovvero che si inneschi un po di paura nei genitori. Noi continueremo a lavorare su questo fronte, convinti della validità delle linee guida nazionali.

Con queste parole la narrazione vaccinale esce definitivamente allo scoperto. Bisogna fare leva sulla paura. Ma paura motivata da cosa? Probabilmente dalle previsioni terroristiche sull’aumento dei contagi che oggi, come spiega sempre D’Avino, non sono un problema. Stiamo registrando un lieve aumento dei casi tra i bambini in età scolare. Nessuna emergenza, ammette il presidente FIMP, che poi invoca il ritorno al distanziamento e le mascherine in aula. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro dall’inizio dell’emergenza Covid, risultano contagiati oltre 4.600.000 soggetti tra 0 e 19 anni. I decessi registrati in questa fascia d’età sono 73. Lo 0,0016%.

In realtà il mantra è questo, bisogna vaccinarsi perché se non si ammalano gravemente, i bambini si ammalano di forme lievi. Addirittura, secondo alcuni studi, nel 70% dei casi in forma asintomatica. Quindi questo non vuol dire che non ci siano report, ricoveri o non ci siano anche dei decessi. Intendiamoci bene. Anzi, è molto frequente che queste complicanze insorgano in bambini con patologie importanti e noi avremmo piacere di avere i dati italiani a riguardo, cioè quanti dei deceduti avevano patologie importanti.

Al momento però non sappiamo se si tratti di persone con patologie. Non sappiamo il loro stato vaccinale, non sappiamo come siano stati curati, ma il numero esiguo è sotto gli occhi di tutti. E allora bisogna infondere la paura, come sottolinea D’Avino. Le sue dichiarazioni fanno il paio con quelle della Presidente della Società italiana di pediatria, Annamaria Staiano, secondo cui i bambini sono serbatoi per il virus. Al futuro ministro della Salute chiediamo una decisa intensificazione delle campagne vaccinali, soprattutto tra i più piccoli, ha detto la Staiano.

In epidemiologia il concetto di serbatoio è in realtà un altro. Quindi questo benedetto serbatoio è in verità un serbatoio a breve scadenza, che dopo sette giorni serbatoio non è più.

Staiano ha dichiarato anche Ci auguriamo che ci sia al più presto l’approvazione dell’Agenzia europea dei medicinali Ema per i vaccini per la fascia sei mesi, cinque anni. Desiderio esaudito il 19 ottobre.

Il Ministro della Salute svedese, Gabriel Wikström

Con questa nuova approvazione la frittata è fatta completamente. Ormai i bambini da sei mesi in su potrebbero ricevere questo nuovo vaccino. Fortunatamente in Italia, nei bambini per cui è stata approvata finora, cioè da sei anni in poi, pochi hanno ceduto al ricatto vaccinale, cioè si sono vaccinati all’incirca un po’ meno del 35% dei bambini.

È opportuno sottolineare che le società presiedute da D’Avino e Staiano, la FIMP e la SIP ricevono finanziamenti dalle case farmaceutiche, anche quelle produttrici dei vaccini Moderna, insieme a molte altre, hanno dato contributi economici per il congresso SIP che si è tenuto a Maggio di quest’anno. E mentre le autorità sanitarie italiane spingono sulla somministrazione dei sieri sperimentali sui neonati e sui bambini all’estero, c’è chi si muove in direzione contraria.

Ma non è un caso se alcuni Paesi europei hanno dato indicazioni completamente differenti perché, per esempio, in Inghilterra il vaccino viene consigliato soltanto a bambini con patologie gravi. In Svezia non è stato mai consigliato alla popolazione sana, e il ministro della Salute svedese, che di mestiere fa il medico, ha un curriculum un po’ differente da Roberto Speranza, ed ha detto testualmente che la decisione di vaccinare tutti i bambini svedesi da cinque ad undici anni è stata sbagliata in base alle attuali conoscenze, perché è stato un errore, dal momento che il vaccino non impedisce contagi e la trasmissione del virus. Pertanto questa vaccinazione in queste fasce d’età poco soggetta a forme gravi di Covid, è inutile. Non occorre e non è proficua né per i bambini né per proteggere il resto della popolazione. A me piacerebbe che il Ministro della Salute prossimo, avesse lo stesso coraggio del ministro svedese Gabriel Wikström.

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