Secondo l’analisi che il popolare trader ed analista finanziario, Giovanni Zibordi, ha rilasciato a Byoblu, il Gas che ENI acquista da Gazprom, in realtà viene pagato sempre al prezzo di contratto e comunque il Gas acquistato dalla Russia, corrisponde unicamente al 38% di tutto il Gas che attualmente acquistiamo. Anche se ENI, tiene il segreto commerciale sul prezzo che paga a Gazprom, dovrebbe verosimilmente aggirarsi sui 2 Euro MWh o al massimo 2 Euro e 50.

In realtà solo il 20% del Gas che acquistiamo costa 300 Euro/MWh. Allora come mai tutto il Gas viene a costare 10 volte tanto?

Stando ai dati commerciali, sarebbe unicamente il Gas liquefatto che arriva dal Texas a costare 10 volte il Gas ordinario, pertanto pare che ENI, attraverso certi meccanismi propri del mercato finanziario, stia approfittando della situazione per uniformare a sua volta tutti i prezzi su quello del Gas liquefatto, così da vendere tutto il Gas che acquista ad una cifra di 10 volte superiore, sfruttando tra l’altro oscenamente, la sua posizione di monopolio in Italia.

Ci troviamo di fatti, ad un lapalissiano esempio di liberalizzazione tossica, relativa ad un mercato necessario alla sopravvivenza economica e sociale.

Nel contesto dei mercati finanziari Spot, il prezzo si forma sulla base di aste in cui si trovano le domande da parte dei soggetti che devono provvedere all’erogazione del Gas e dell’energia elettrica contrapposte all’offerta di una sere di fornitori, il risultato dell’equazione risultante, che poi determina il prezzo finale, viene però unicamente dall’incrocio dell’ultima quantità domandata con l’ultima quantità offerta. Questo criterio da come risultato la determinazione del cosiddetto prezzo di margine, che è stato pensato con la funzione di garantire liquidità ai mercati. Il paradosso che viene a crearsi, con conseguenze a dir poco drammatiche e catastrofiche sull’aggravarsi dell’attuale crisi energetica, è che a tutti i soggetti che forniscono il Gas o l’energia elettrica, viene corrisposto un prezzo stabilito appunto sull’offerta marginale, che è basata a sua volta non sul reale prezzo dell’approvvigionamento, ma dal prezzo offerto dall’ultimo fornitore che va sul mercato, che poi è la stessa cosa che succede con l’assegnazione dei BTP, dove ogni soggetto fa la sua offerta, ma poi lo Stato paga a tutti un prezzo in relazione all’offerta più cara.

Non a caso, si riscontra, insieme all’aumento del prezzo del gas, un alquanto paradossale, per non dire sospetto, incremento degli utili di ENI di ben 7 volte.

Questo è stato possibile perché l’Unione Europea, proprio in coincidenza con lo scoppio del conflitto, ha liberalizzato il mercato del Gas, consentendo così lo spostamento di tutta una serie di soggetti, appunto verso i mercati Spot, che sono un tipo di mercato specifico nel quale l’acquisto e la vendita delle risorse vengono effettuati dietro pagamento immediato, contrariamente al mercato a termine nel quale il pagamento viene eseguito in differita.
Nel mercato a termine, infatti, c’è una differenza tra la data della transazione e quella del suo saldo mentre nel mercato Spot le transazioni vengono effettuate immediatamente e sulla base di un prezzo “spot” stabilito al momento.

Il problema che ci viene dal mercato Spot, che lo rende critico se utilizzato per acquistare risorse essenziali come questa, è che essendo soggetto a fluttuazioni, non può mantenere una costante nei prezzi.

Così si è dismesso il sistema storico dei contratti a lungo termine, per favorire questo ingranaggio speculativo, che in questo caso sfrutta il mercato di Amsterdam dove c’è la possibilità di acquistare il Gas sui mercati Spot. Di conseguenza, Gazprom, non ha voluto adeguarsi ad aderire al mercato Spot coi propri prodotti, ed ha dunque comunicato che il suo Gas lo può dare solo su contratto, pur se sempre al solito prezzo, senza rincari. Ovviamente, essendo questa crisi energetica voluta ed essendo alimentata anche dal volano speculativo, Gazprom è rimasta inascoltata.

Fonte:

https://www.byoblu.com/2022/08/10/aumento-bollette-una-manovra-di-draghi-per-impoverire-litalia-giovanni-zibordi/

http://cobraf.com/

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