Molti dubbi sulle ragioni che sono state presentate per giustificare la volontà di rendere possibile l’abbattimento dei daini del Parco del Po. La direzione del parco dichiara una proliferazione eccessiva degli esemplari, cui conseguirebbe un aleatorio “danneggiamento il parco”, ma lo scetticismo è forte, specie per la singolarità della dichiarazione e per la difficoltà nello stabilire un dialogo con gli enti del caso, quali ENPA.
Allo stesso tempo, l’Ente Parco Delta del Po pare abbia pubblicato un’indagine di mercato sul valore della carne di daino, presentandola come investimento per i soggetti privati da assoldare per procedere alle catture. Come Ente Nazionale Protezione Animali Sezione Provinciale di Ravenna, chiediamo, con fermezza, delle concrete garanzie sulla destinazione dei daini, affinché sia rispettato il piano regionale per la gestione degli stessi, che prevede la reimmissione in natura e lo spostamento degli animali anche presso privati che possano garantire la loro detenzione in piena sicurezza, ovviamente procedendo alla loro sterilizzazione.
Sono ormai anni che le associazioni hanno chiesto la piena applicazione dei metodi ecologici e degli strumenti di prevenzione quali recinzioni e dissuasori al fine di contenere eventuali danni.
La stessa Regione, tra l’altro, nel redigere il piano, ha dichiarato che gli strumenti si rivelano efficaci e che i danni all’agricoltura., come gli incidenti stradali non sono di tale entità da indurre a soluzioni radicali.
Preme ricordare come tra i metodi ecologici sia da considerare anche la sterilizzazione. A questo proposito si ricorda che gli l’Ente Parco avrebbe potuto partecipare a un Bando del Ministero della Salute per ottenere un finanziamento specifico. Questo al fine di somministrare il farmaco Gonacon farmaco immunocontraccetivo che può essere utilizzato anche per questa specie.
Legittimamente si chiede che questi animali siano destinati a nuova vita e non siano ceduti a cacciatori o allevatori come carne da macello.
Inutile ricordare come sul problema sia grandissima l’attenzione da parte dell’opinione pubblica che in più occasioni ha manifestato la volontà di tutelare la popolazione dei daini.
Si chiede alla Regione di garantire il benessere a questi animali anche sotto l’aspetto sanitario e non certo che vengano trattati come merce al miglior offerente, anche nel caso di traslocazione.
Non occorre ricordare che anche i daini fanno parte della fauna selvatica, bene indisponibile dello Stato. Né va dimenticata la recente introduzione nella nostra Costituzione della necessaria tutela dell’ambiente e della biodiversità. Auspichiamo pertanto una presa di posizione degli enti preposti mirata alla vera tutela di questi animali.
“Inaccettabile, è quanto di più anti-etico ed anti-scientifico un parco possa fare” ENPA – Ente Nazionale Protezione Animale
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