Gli Edge Fund, i fondi della finanza speculativa che tengono sotto scacco i governi, sono all’attacco, ed hanno formulato la più grande scommessa di tutti i tempi contro i nostri BTP e contro il valore del nostro debito. La previsione è una crisi significativa che non lascerebbe scampo tra caro energia ed inflazione; una spirale che non si può correggere, perché il caro energia, già ora, sta colpendo duramente migliaia di aziende facendole chiudere e siamo solo all’inizio, senza dimenticare che l’Unione Europea ha blindato ermeticamente l’unica soluzione possibile, che sarebbe la revoca delle sanzioni contro la Russia, il nostro principale fornitore di gas ed energia.
Essendo tale decisione, partorita ed imposta da Washington e considerata la condizione di vassallaggio incondizionato in cui i nostri governanti continuano a tenerci impunemente, appare fin troppo chiaro che nessuno tirerà il freno di emergenza, pur se il burrone è ben visibile da lunghissima distanza.
Nella meccanica dell’operazione, sta succedendo che i fondi stanno vendendo allo scoperto obbligazioni italiane a dieci anni, utilizzando i soliti prodotti finanziari derivati. I fondi speculativi, facendo affidamento su di un aumento fisiologico dell’inflazione, a fronte della situazione internazionale attuale, sanno che si alzeranno in maniera consistente i tassi d’interesse e questo aumento, determinerà il fatto che le nuove emissioni di BTP ne risentiranno, perdendo valore (allo scopo mantenere vantaggioso il rendimento). Alla luce di queste considerazioni, gli speculatori stanno scommettendo pesantemente sul ribasso del valore delle obbligazioni dello Stato italiano. Inutile aggiungere che un gruppo di privati, sta impunemente scommettendo contro lo Stato Italiano e i suoi cittadini, consapevoli di danneggiare milioni di vite, nonché la società italiana e tutto questo, senza pagare alcuna conseguenza.
Ne consegue che se il debito pubblico con cui l’Unione Europea, che ci sta strozzando, subirà l’ennesima esplosione, non sarà unicamente colpa della speculazione, ma anche delle sanzioni decise da Bruxelles, che ha creato terreno fertile affinché questo succedesse.