Comunicato stampa dalla Sfattoria Degli Ultimi
In un mondo sempre più attento alla forma piuttosto che alla sostanza ci illudevamo di potercela fare nel silenzio, senza apparire. Senza chiedere nulla a nessuno, dando tutto quello che abbiamo potuto.
Siamo i ragazzi della Sfattoria, da sette mesi in via Arcore 92, zona malborghetto. Accudiamo 68 maiali, tra vietnamiti, large white e cinghialati, tutti con storie atroci, sottratti ad un destino crudele. Quando siamo arrivati c’era il gelo, era dicembre, il degrado assoluto; ma le mille ostilità non ci hanno impedito di offrire dignità a questi animali. La stalla aveva le porte bloccate e non vi erano finestre; l’edera divorava ogni cosa. Senza luce, senza acqua, con poca speranza. Ma la volontà ripaga. Muove l’universo. E ci siamo riusciti, disperandoci, piangendo, ma credendoci per davvero. Oggi la Sfattoria è un luogo vivo, risorto dalle macerie. Tanto c’è ancora da fare, è certo, ma non ci dimentichiamo da dove siamo partiti. Gli animali stanno bene, alloggiano in stalle 4×5 piene di paglia pulita e tappeti, hanno un recinto esterno di 3600 metri, hanno acqua fresca a volontà, mangiano frutta e verdura presa ogni giorno ai mercati e hanno il nostro amore. Sono per noi come un cane o un gatto: parte della nostra famiglia.
Una settimana fa esatta, circa venti volanti delle forze dell’ordine hanno irrotto alle 7 del mattino, mettendo sotto sequestro la Sfattoria e dandoci dieci giorni di tempo per sgomberarla. Ad oggi ne mancano tre, e vogliamo che la gente sappia di noi e di quello che è stato fatto. Siamo stufi di tali ingiustizie. Credevamo di essere riusciti a redimere questi animali dalla sola colpa di essere nati maiali, ma ancora una volta non è andata così. E rischiano di essere vittime di un’altra ingiuria.
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