La destra radicale contemporanea, è l’unica risposta politica in grado di neutralizzare la deriva autoritaria che impunemente e volgarmente continua ad esserci venduta come democrazia, quando quest’ultima è venuta meno di fatto semplicemente con l’ingresso nell’illegittima Unione Europea, essendo quest’ultima una struttura sovranazionale mai votata dalla popolazione, architettata unicamente per sottrarre i poteri decisionali alla cittadinanza – italiana nel nostro caso – a partire da quello economico, e consegnarlo nella loro interezza in mani straniere, nello specifico di persone e uffici al di fuori dei confini e delle istituzioni italiane, pertanto, appare già chiaro come la democrazia in Italia sia decaduta inequivocabilmente con l’ingresso in tale struttura sovranazionale, dal momento che la democrazia, per esser definita tale, deve necessariamente esprimersi ed aver luogo attraverso persone elette dalla popolazione, che esercitino i loro poteri all’interno delle istituzioni di quello stesso paese, che dovrebbero essere autonome ed indipendenti nei confronti di ogni realtà a loro esterna, senza avere subire l’incombere, al di sopra di esse, di autorità superiori a quelle dello Stato.
Purtroppo questo genere di indipendenza ed autonomia istituzionale, che è il tratto distintivo di ogni vera democrazia, non è osservata più da decenni, a partire dall’emissione della moneta, che non è più ad emissione pubblica ed italiana, ma è ad emissione privata, attraverso la BCE Banca Centrale Europea, che in gran parte è posseduta da banche e fondi d’investimento privati; questo fa sì che quando stampiamo i nostri Buoni Del Tesoro, non è più la Banca D’Italia ad acquistarli a fronte di un debito virtuale, ma sono soggetti ed entità private che li acquistano compromettendo inutilmente il nostro Stato con un debito reale, da pagare entro scadenze definite. Fu proprio dall’inizio dell’ingresso dell’Italia nell’Euro e nell’Eurozona, che iniziò il lento ma inesorabile declino, che man mano ha eroso in maniera allarmante il risparmio privato e che ha fatto salire significativamente il livello di disoccupazione, incrementando pericolosamente il numero delle famiglie e dei singoli spinti nella povertà. Tutto ciò non era comunque altro che l’inizio, cui seguì lo squallido e osceno sciacallaggio di diverse nostre aziende nazionali, svendute per pochi spicci allo scopo di compiacere sempre i soliti potentati finanziari, serviti da maggiordomi di lusso della finanza internazionale, come Mario Draghi.
Così tra una crisi economica e l’altra, l’Italia è arrivata al 2020, l’anno di quella pandemia le cui origini sono ancora tutte da chiarire, almeno come sono da chiarire le scelte politiche imposte alla popolazione con l’alibi dell’emergenza ed ai relativi taboo infranti, che hanno di fatto visto gli italiani abdicare “sine die” buona parte dei loro diritti per un periodo di tempo considerevole e con danni tuttora difficili da quantificare sul piano economico, ma certamente incalcolabili sotto il profilo umano, costituzionale e civile. Tale strategia politica, è stata applicata senza scrupolo alcuno allo scopo di scavalcare e mettere in discussione permanentemente i diritti costituzionali e civili guadagnati in centinaia di anni di storia, di cultura e di pensiero, sfruttando una gretta e spietata convergenza di intimidazione, paura e senso di colpa, allo scopo di sottoporre ad un vero e proprio “shock” la popolazione, incapace anche solo di reagire apertamente, fino a pochi mesi fa. Queste scosse sismiche indotte strategicamente all’ordinamento sociale occidentale, si deve all’ingerenza di potentati privati internazionali, che riescono attraverso attività di lobbying consolidata, ad infiltrare i governi e a far valere la loro volontà, anche se contraria per non dire in totale antitesi a quella dell’interesse pubblico. Tale strategia politica delinquenziale, che di fatto mette i governanti nel ruolo di effettivi traditori del paese, si è servita al tempo stesso di una lunga rivoluzione culturale attuata sempre dalle solite forze, che oltre ad esser titolari dei maggiori fondi d’investimento, sono possessori dei media principali, così attraverso il cinema, l’intrattenimento, la musica e le trasmissioni televisive, stanno imponendo una visione dell’uomo innaturale e palesemente forzata quanto insalubre; a sostegno di tale ideologia contorta e palesemente contro natura, che vuole abbattere il concetto di famiglia, di identità sessuale e dell’uomo come individuo con una sfera spirituale ed individuale inviolabili, non poteva mancare un repertorio linguistico di nuovo conio, zeppo di vigliaccate semantiche atte a neutralizzare il dissenso con termini che sono un’offesa all’intelligenza solo ad essere elencati, quali “negazionista” , “No Vax”, “Complottista” e altre indegne quanto strumentali definizioni, che hanno il solo scopo di intimidire chi è in disaccordo e di corrompere con il ludibrio spicciolo le menti meno raffinate.
I mezzi televisivi e la maggior parte dei giornali a larga diffusione sono tuttora in mano alle stesse forze che col loro “libero mercato” e le loro ambizioni globaliste stanno opprimendo la popolazione, per tanto, pur di giustificare l’ingiustificabile e rendere plausibile l’impossibile, si son visti costretti a ridurre i loro stessi media ad un caricaturale e criminale mezzo di propaganda, che pretende di plasmare l’opinione pubblica attraverso la manipolazione, la paura e l’intimidazione. Ognuna delle narrative che vengono utilizzate allo scopo di giustificare leggi, decreti e decisioni istituzionali palesemente illegittime e lesive della dignità e dei diritti civili della persona, si rifanno a princìpi distorti al grottesco, ma sempre in una viscida e ipocrita chiave di pseudo-solidarietà altruistica che fa vigliaccamente leva sul senso di colpa, invocato strumentalmente, nei modi più dozzinali e insinceri. Basti pensare alle campagne di demonizzazione contro chi ha esercitato il proprio diritto a non essere vaccinato contro la propria volontà, o all’istigazione alla russofobia, che più che un’istigazione è una minaccia verso chi non vi aderisca, per non parlare della narrativa che giustifica il nostro farci sfruttare come burattini non senzienti dagli U.S.A. , che attraverso la N.A.T.O. ci stanno spingendo in un conflitto che la popolazione italiana chiaramente non vuole e ad inviare armi in Ucraina a sostenere il conflitto per procura, che gli Stati Uniti hanno deciso di combattere sulle nostre spalle. Tutte narrative caldissime, dove i Media quasi all’unisono ripetono lo stesso ipocrita ed offensivo “mantra” sapendo deliberatamente di mentire ed usando il senso di colpa spicciolo e l’inganno per imporre i loro biechi voleri, affinché l’obbedienza sia il più compatta, silente ed acritica possibile.
La battaglia per la famiglia: la pietra fondante della società
Lo stesso meccanismo di manipolazione e di cancellazione culturale viene utilizzato contro la famiglia tradizionale e contro i cittadini italiani a favore di interessi privati e stranieri, giustificando un’immigrazione selvaggia e fuori controllo, che provoca lo sbarco di persone incompatibili con il nostro stile di vita, sia per condizione sociale e culturale che religiosa e di costume. Questa popolazione immigrata, così lontana dal nostro stile di vita e dai nostri valori, non riesce mai realmente ad inserirsi e questo causa un loro isolarsi ed estraniarsi anche dal rispetto e dall’osservanza delle nostre leggi, dei nostri costumi e delle nostre regole. Al tempo stesso questo sta creando un allarmante frastagliamento etnico che comporta il convivere forzato di diverse società in una società che prima era coesa e viveva in armonia secondo un modello di valori ben definito. La classe dirigente, sia politica, che intellettuale, sta dunque destabilizzando deliberatamente l’impianto sociale e politico, partendo dalle sue fondamenta, attraverso una rivoluzione culturale ma anche istituzionale, che si è prefissa di confondere i punti di riferimento del genere sessuale nella mente dei bambini, facendo quindi decadere anche il concetto classico di famiglia, che è l’unico modello in grado di garantire un ricambio generazionale, nonché di assicurare un ambiente famigliare sicuro, che possa offrire quanto necessario ai giovani per crescere e raggiungere l’età adulta; tutto questo è stato fatto deliberatamente per interessi intrecciati all’influenza atlantista, che è potente espressione della volontà delle multinazionali e dei fondi di investimento che ricattano gli stati europei, nel tentativo di riformare e deporre gli attuali governi, sostituendoli con strutture libere dai vincoli delle vecchie costituzioni, ritenute troppo garantiste dei diritti civili.
La destra moderata sta fallendo clamorosamente nel difenderci da tutto questo, sia per volontà politica che per l’inadeguatezza e l’incapacità di far fronte a queste minacce.
Il Movimento Sociale Eurasia M.S.E. pone obiettivi coerenti alla sua radice storica, con l’intenzione di dar seguito al soddisfacimento di quelle necessità politiche e sociali cui la destra moderata non appare più in grado di far fronte, a causa dell’ambiguità dovuta anche ad una struttura ideologica troppo elastica e pressapochistica in merito a tematiche cui bisogna dare una risposta al più presto, prima che sia davvero troppo tardi, piuttosto che rifugiarsi in scappatoie giustificate come scelte di moderazione.
La permanenza in una moneta a debito, che ci costringe a indebitarci nei confronti di potentati privati, scivolando in quell’abisso programmato affinché la popolazione e lo Stato siano messi in una sudditanza di fatto nei confronti delle egemonie finanziarie, l’immigrazione scomposta ed incontrollata, che sta rendendo le città sempre meno sicure e godibili, l’ingerenza delle multinazionali farmaceutiche e dei loro paggi, che vogliono imporre vaccinazioni obbligatorie con la complicità di uno Stato infiltrato, sono tutti risvolti sociali da affrontare con la massima urgenza e rigore. L’impellenza di uscire dall’Unione Europea e dall’egida della NATO, sono obiettivi che hanno una precedenza assoluta su tutto e sono il vessillo con cui vogliamo fieramente marciare verso la riconquista del nostro paese.